
Quando in gioco c’è il diritto alla privacy del coniuge occorre muoversi con le dovute cautele per non commettere alcun reato.
Le indagini per infedeltà coniugale vengono effettuate con la massima efficienza da personale competente, aggiornato e dotato di adeguata strumentazione tecnica utile al reperimento di prove documentali consistenti in materiale video, fotografico ed audio che corredano e completano la relazione finale del lavoro eseguito.
Le prove documentali dell’infedeltà accertata hanno valenza giuridica ed in fase di eventuale contesa giudiziale è possibile avvalersi della testimonianza del personale che ha operato il controllo, con l’assoluta garanzia della massima riservatezza, uno dei requisiti indispensabili per la tutela del cliente.
È quello di voler raccogliere le prove di un sospetto senza sapere minimamente come debba svolgersi un’indagine di questo tipo. Ciò in considerazione del fatto che i sospetti devono corrispondere poi a delle prove oggettive senza ledere il diritto alla privacy del coniuge.
A tale proposito di seguito gli errori che si commettono più frequentemente senza l’impiego di una metodologia investigativa allo scopo di smascherare un’ infedeltà coniugale:
1. Controllo del cellulare.
2. Controllo di scontrini.
3. Controllo delle mail ricevute e inviate senza aver avuto le credenziali dal partner.
4. Pedinamento.
5. Utilizzare attrezzatura acquistata sul web.